CHI SIAMO
IL LUOGO DELL'UTOPIA
Dentro il territorio fuori dal mercato: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo. Per dare corpo ad un sogno e canalizzarne la forza creativa occorre operare in modo molto incisivo sulla realtà di riferimento e quindi collocarlo in un “luogo” che esalti la sua valenza innovatrice. INCHES la natura delle idee, frantoio sperimentale d’eccellenza. Didattico per di più, come vuole il nostro progetto. Un’utopia nell’utopia. L’entusiasmo di questi ragazzi: Valeria Bertoldi, solare e giovane presidente del CDA, Luca Innocenzi, Daniele Mecarelli, Dario Mecarelli, Marco Sabatini, agricoltori, olivicoltori per passione, Adriano Moretti, dedito alla qualità ed alla comunicazione. Nasce a Morre, nel comune di Baschi, sul versante nord del Croce di Serra. Una terra poco celebrata dalla storia dove le popolazioni umbre, già impermeabili ai sofisticati mercanti etruschi, più a lungo resistettero alla colonizzazione romana. Una terra dalla geografia difficile e per questo più integra, un amore ostinato che trasforma il lavoro manuale in creatività ed il sistema di produzione in filosofia.
Quanta fatica coltivare l’olivo e produrre olio senza la silenziosa complicità del suolo. Quale filo di dolcezza sapremo cogliere da questa asprezza di carattere?
SAPIENTE
Questo il nome che abbiamo scelto per il processo produttivo in generale. “Coltura” e “Cultura” rivendicano lo stesso etimo. “Che sa”, “che ha sapore di” sono entrambe accezioni esaustive di sapiente. Un'alfabetizzazione culturale e gustativa che dà plausibilità al nostro intento didattico. Se i nomi sono portatori di significato, nel caso della nostra giovane realtà, li immaginiamo anche come portatori di futuro.
IL TEAM
Valeria
Bertoldi
La nostra giovane Presidente
Daniele
Mecarelli
Socio Fondatore
Marco
Sabatini
Consigliere
Luca
Innocenzi
Socio Fondatore
Adriano
Moretti
Qualità e comunicazione
Dario
Mecarelli
Consigliere
CHI SIAMO
IL LUOGO DELL'UTOPIA
Dentro il territorio fuori dal mercato: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo. Per dare corpo ad un sogno e canalizzarne la forza creativa occorre operare in modo molto incisivo sulla realtà di riferimento e quindi collocarlo in un “luogo” che esalti la sua valenza innovatrice. INCHES la natura delle idee, frantoio sperimentale d’eccellenza. Didattico per di più, come vuole il nostro progetto. Un’utopia nell’utopia. L’entusiasmo di questi ragazzi: Valeria Bertoldi, solare e giovane presidente del CDA, Luca Innocenzi, Daniele Mecarelli, Dario Mecarelli, Marco Sabatini, agricoltori, olivicoltori per passione, Adriano Moretti, dedito alla qualità ed alla comunicazione. Nasce a Morre, nel comune di Baschi, sul versante nord del Croce di Serra. Una terra poco celebrata dalla storia dove le popolazioni umbre, già impermeabili ai sofisticati mercanti etruschi, più a lungo resistettero alla colonizzazione romana. Una terra dalla geografia difficile e per questo più integra, un amore ostinato che trasforma il lavoro manuale in creatività ed il sistema di produzione in filosofia.
Quanta fatica coltivare l’olivo e produrre olio senza la silenziosa complicità del suolo. Quale filo di dolcezza sapremo cogliere da questa asprezza di carattere?
SAPIENTE
Questo il nome che abbiamo scelto per il processo produttivo in generale. “Coltura” e “Cultura” rivendicano lo stesso etimo. “Che sa”, “che ha sapore di” sono entrambe accezioni esaustive di sapiente. Un'alfabetizzazione culturale e gustativa che dà plausibilità al nostro intento didattico. Se i nomi sono portatori di significato, nel caso della nostra giovane realtà, li immaginiamo anche come portatori di futuro.
IL TEAM
CHI SIAMO
IL LUOGO DELL'UTOPIA
Dentro il territorio fuori dal mercato: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo. Per dare corpo ad un sogno e canalizzarne la forza creativa occorre operare in modo molto incisivo sulla realtà di riferimento e quindi collocarlo in un “luogo” che esalti la sua valenza innovatrice. INCHES la natura delle idee, frantoio sperimentale d’eccellenza. Didattico per di più, come vuole il nostro progetto. Un’utopia nell’utopia. L’entusiasmo di questi ragazzi: Valeria Bertoldi, solare e giovane presidente del CDA, Luca Innocenzi, Daniele Mecarelli, Dario Mecarelli, Marco Sabatini, agricoltori, olivicoltori per passione, Adriano Moretti, dedito alla qualità ed alla comunicazione. Nasce a Morre, nel comune di Baschi, sul versante nord del Croce di Serra. Una terra poco celebrata dalla storia dove le popolazioni umbre, già impermeabili ai sofisticati mercanti etruschi, più a lungo resistettero alla colonizzazione romana. Una terra dalla geografia difficile e per questo più integra, un amore ostinato che trasforma il lavoro manuale in creatività ed il sistema di produzione in filosofia.
Quanta fatica coltivare l’olivo e produrre olio senza la silenziosa complicità del suolo. Quale filo di dolcezza sapremo cogliere da questa asprezza di carattere?
SAPIENTE
Questo il nome che abbiamo scelto per il processo produttivo in generale. “Coltura” e “Cultura” rivendicano lo stesso etimo. “Che sa”, “che ha sapore di” sono entrambe accezioni esaustive di sapiente. Un'alfabetizzazione culturale e gustativa che dà plausibilità al nostro intento didattico. Se i nomi sono portatori di significato, nel caso della nostra giovane realtà, li immaginiamo anche come portatori di futuro.
IL TEAM
Valeria
Bertoldi
La nostra giovane Presidente
Daniele
Mecarelli
Socio Fondatore
Marco
Sabatini
Consigliere
Luca
Innocenzi
Socio Fondatore
Adriano
Moretti
Qualità e comunicazione
Dario
Mecarelli
Consigliere
Valeria
Bertoldi
La nostra giovane Presidente
Daniele
Mecarelli
Socio Fondatore
Marco
Sabatini
Consigliere
Luca
Innocenzi
Socio Fondatore
Adriano
Moretti
Qualità e comunicazione
Dario
Mecarelli
Consigliere
PROGETTO TELLUS 5.0
Un progetto complessivo che abbraccia anche una cooperativa di comunità, che sta nascendo dalla collaborazione con l’amministrazione comunale di Baschi, legata tra l’altro anche al recupero di oliveti abbandonati. Ma soprattutto un’idea di economia circolare e di stretta relazionalità di mercato.
CINQUE ZERI DA REALIZZARE:
ZERO EMISSIONI
Permacultura, sovesci, leguminose autoseminanti, sesti d’impianto, potature conservative, associazioni colturali e recupero dei sottoprodotti. Valutare ogni gesto per renderlo sostenibile.
Non è una scelta.
È l’unica grammatica del futuro.
ZERO SPRECHI
Le microeconomie di territorio rappresentano una risposta sostenibile alla desertificazione ambientale, sociale e culturale della globalizzazione sia attraverso una gestione razionale e conservativa delle risorse, compreso il contrasto alla erosione genetica che forme sempre più aggressive di allevamento superintensivo comportano, che attraverso un percorso di vendita basato sulle referenze dirette e sulla prenotazione dei prodotti.
ZERO STOCCAGGIO
Nella filiera produttiva interna frangere le olive appena arrivate in frantoio è il primo, essenziale passo verso la qualità. In campo culturale è la resistenza verso forme di inurbamento forzato, necessità di stoccaggio e conservazione, politiche surrettizie di packaging, marketing ecc.
ZERO
GLOBAL
Il mercato globale, nella pervasività delle sue strategie comunicative, se da un lato evoca illusorie libertà di consumo, dall’altro uniforma le scelte ed appiattisce il livello di percezione gustativa proponendo beni di consumo omologati ed omologanti. “Dentro il territorio, fuori dal mercato”: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo che occorre realizzare a difesa delle differenze proposte dal territorio e della loro intrinseca irripetibilità.
ZERO
DISTANZA
Economie relazionali e consumi emozionali.
È il km zero culturale. Una conoscenza profonda del produttore e dell’area in cui opera (tracciabilità isotopica).
Una consapevolezza che include il consumatore nella filiera produttiva e ne fa un protagonista attivo della qualità.
Una piccola grande rivoluzione culturale che tende alla riappropriazione del sé e ad un diverso e più profondo
concetto di benessere. Una riconquistata identità che ci consente di riconoscere i bisogni più profondi ed essenziali
ed operare scelte fortemente selettive per soddisfarli.
PROGETTO TELLUS 5.0
Un progetto complessivo che abbraccia anche una cooperativa di comunità, che sta nascendo dalla collaborazione con l’amministrazione comunale di Baschi, legata tra l’altro anche al recupero di oliveti abbandonati.
Ma soprattutto un’idea di economia circolare e di stretta relazionalità di mercato.
CINQUE ZERI DA REALIZZARE:
ZERO
EMISSIONI
Permacultura, sovesci, leguminose autoseminanti, sesti d’impianto, potature conservative, associazioni colturali e recupero dei sottoprodotti. Valutare ogni gesto per renderlo sostenibile.
Non è una scelta.
È l’unica grammatica del futuro.
ZERO
SPRECHI
Le microeconomie di territorio rappresentano una risposta sostenibile alla desertificazione ambientale, sociale e culturale della globalizzazione sia attraverso una gestione razionale e conservativa delle risorse, compreso il contrasto alla erosione genetica che forme sempre più aggressive di allevamento superintensivo comportano, che attraverso un percorso di vendita basato sulle referenze dirette e sulla prenotazione dei prodotti.
ZERO
STOCCAGGIO
Nella filiera produttiva interna frangere le olive appena arrivate in frantoio è il primo, essenziale passo verso la qualità. In campo culturale è la resistenza verso forme di inurbamento forzato, necessità di stoccaggio e conservazione, politiche surrettizie di packaging, marketing ecc.
ZERO
GLOBAL
Il mercato globale, nella pervasività delle sue strategie comunicative, se da un lato evoca illusorie libertà di consumo, dall’altro uniforma le scelte ed appiattisce il livello di percezione gustativa proponendo beni di consumo omologati ed omologanti. “Dentro il territorio, fuori dal mercato”: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo che occorre realizzare a difesa delle differenze proposte dal territorio e della loro intrinseca irripetibilità.
ZERO
DISTANZA
Economie relazionali e consumi emozionali. È il km zero culturale.
Una conoscenza profonda del produttore e dell’area in cui opera (tracciabilità isotopica).
Una consapevolezza che include il consumatore nella filiera produttiva e ne fa un protagonista attivo della qualità.
Una piccola grande rivoluzione culturale che tende alla riappropriazione del sé e ad un diverso e più profondo concetto di benessere.
Una riconquistata identità che ci consente di riconoscere i bisogni più profondi ed essenziali ed operare scelte fortemente selettive per soddisfarli.
CHI SIAMO
IL LUOGO DELL'UTOPIA
Dentro il territorio fuori dal mercato: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo. Per dare corpo ad un sogno e canalizzarne la forza creativa occorre operare in modo molto incisivo sulla realtà di riferimento e quindi collocarlo in un “luogo” che esalti la sua valenza innovatrice.
INCHES la natura delle idee, frantoio sperimentale d’eccellenza. Didattico per di più, come vuole il nostro progetto. Un’utopia nell’utopia. L’entusiasmo di questi ragazzi: Valeria Bertoldi, solare e giovane presidente del CDA, Luca Innocenzi, Daniele Mecarelli, Dario Mecarelli, Marco Sabatini, agricoltori, olivicoltori per passione, Adriano Moretti, dedito alla qualità ed alla comunicazione. Nasce a Morre, nel comune di Baschi, sul versante nord del Croce di Serra.
Una terra poco celebrata dalla storia dove le popolazioni umbre, già impermeabili ai sofisticati mercanti etruschi, più a lungo resistettero alla colonizzazione romana. Una terra dalla geografia difficile e per questo più integra, un amore ostinato che trasforma il lavoro manuale in creatività ed il sistema di produzione in filosofia.
Quanta fatica coltivare l’olivo e produrre olio senza la silenziosa complicità del suolo.
Quale filo di dolcezza sapremo cogliere da questa asprezza di carattere?
SAPIENTE
Questo il nome che abbiamo scelto per il processo produttivo in generale. “Coltura” e “Cultura” rivendicano lo stesso etimo. “Che sa”, “che ha sapore di” sono entrambe accezioni esaustive di sapiente. Un'alfabetizzazione culturale e gustativa che dà plausibilità al nostro intento didattico.
Se i nomi sono portatori di significato, nel caso della nostra giovane realtà, li immaginiamo anche come portatori di futuro.
IL TEAM
Valeria
Bertoldi
La nostra giovane Presidente
Daniele
Mecarelli
Socio Fondatore
Marco
Sabatini
Consigliere
Luca
Innocenzi
Socio Fondatore
Adriano
Moretti
Qualità e comunicazione
Dario
Mecarelli
Consigliere
PROGETTO TELLUS 5.0
Un progetto complessivo che abbraccia anche una cooperativa di comunità, che sta nascendo dalla collaborazione con l’amministrazione comunale di Baschi, legata tra l’altro anche al recupero di oliveti abbandonati.
Ma soprattutto un’idea di economia circolare e di stretta relazionalità di mercato.
CINQUE ZERI DA REALIZZARE:
ZERO
EMISSIONI
Permacultura, sovesci, leguminose autoseminanti, sesti d’impianto, potature conservative, associazioni colturali e recupero dei sottoprodotti. Valutare ogni gesto per renderlo sostenibile.
Non è una scelta.
È l’unica grammatica del futuro.
ZERO
SPRECHI
Le microeconomie di territorio rappresentano una risposta sostenibile alla desertificazione ambientale, sociale e culturale della globalizzazione sia attraverso una gestione razionale e conservativa delle risorse, compreso il contrasto alla erosione genetica che forme sempre più aggressive di allevamento superintensivo comportano, che attraverso un percorso di vendita basato sulle referenze dirette e sulla prenotazione dei prodotti.
ZERO
STOCCAGGIO
Nella filiera produttiva interna frangere le olive appena arrivate in frantoio è il primo, essenziale passo verso la qualità. In campo culturale è la resistenza verso forme di inurbamento forzato, necessità di stoccaggio e conservazione, politiche surrettizie di packaging, marketing ecc.
ZERO
GLOBAL
Il mercato globale, nella pervasività delle sue strategie comunicative, se da un lato evoca illusorie libertà di consumo, dall’altro uniforma le scelte ed appiattisce il livello di percezione gustativa proponendo beni di consumo omologati ed omologanti. “Dentro il territorio, fuori dal mercato”: un ossimoro apparente, un coraggioso olismo che occorre realizzare a difesa delle differenze proposte dal territorio e della loro intrinseca irripetibilità.
ZERO
DISTANZA
Economie relazionali e consumi emozionali. È il km zero culturale.
Una conoscenza profonda del produttore e dell’area in cui opera (tracciabilità isotopica).
Una consapevolezza che include il consumatore nella filiera produttiva e ne fa un protagonista attivo della qualità.
Una piccola grande rivoluzione culturale che tende alla riappropriazione del sé e ad un diverso e più profondo concetto di benessere.
Una riconquistata identità che ci consente di riconoscere i bisogni più profondi ed essenziali ed operare scelte fortemente selettive per soddisfarli.